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Danza Macabra e Trionfo della morte

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Danza Macabra e Trionfo della morte


Il tema dipinto della Danza Macabra è collegato ad una leggenda orientale che prende il titolo L'incontro dei tre vivi con i tre morti, che aveva lo scopo di fare riflettere e di condannare la vanità delle cose terrene.

Dal tardo medioevo la leggenda viene introdotta in occidente e dall'area franco-germanica si diffonde a molte parti d'Europa una sua variante dipinta. Il primo esempio, ora perduto, risale al 1424 e si trovava nel Cimitero degli Innocenti a Parigi. La tradizione si perde dal XVI secolo, ma le sue tracce, nella cultura popolare, rimangono fino ai nostri giorni.

Veniva dipinta nei cimiteri, nei chiostri dei conventi adibiti a sepoltura, a volte all'interno delle chiese o riprodotta in libri (Buch – Totentanz). Le testimonianze sono rare, poichè spesso danneggiate da fattori atmosferici, rimosse o ricoperte da intonaco.

La Danza Macabra rappresenta una serie di scheletri che invitano alla danza personaggi vivi, molto restii a seguirli. Sono allineati gerarchicamente secondo l'importanza del ceto sociale: prima l'alto clero, poi i nobili, infine gli umili. Le scene sono accompagnate da iscrizioni (Laudi) che non sono in latino, lingua ufficiale della Chiesa, ma in lingue volgari, quindi espressamente rivolte al popolo.

I personaggi più importanti sono beffeggiati e irrisi dagli scheletri, per evidenziare l'uguaglianza di tutti di fronte alla morte.


Niklaus Manuel, Bern

L'intento è quello di mostrare la giustizia divina, infatti le figure dei miseri, soprattutto quelle dei bambini sono accompagnate da sentimenti di pietà. Gli esempi meglio conservati e di buon livello artistico nel nostro territorio si trovano in Val Rendena, nelle chiese cimiteriali di San Vigilio a Pinzolo e di Santo Stefano a Carisolo, realizzate dal pittore Simone Baschenis nel XVI secolo.

Di simile significato è anche il più antico tema del Trionfo della Morte, di origine italiana, che ha collegamenti con il terrore della peste che dal 1348 dilaga in tutta Europa. La morte viene in questo caso personificata (scheletro con falce, vecchia ammantata, essere mostruoso con ali di pipistrello, ecc.)e vola, a volte in groppa ad un cavallo o ad una mucca, in cielo, facendo strage di personaggi di varia estrazione sociale, mentre altri, invano, tentano di sfuggirle.

Pieter Bruegel, Trionfo della morte, Madrid, Prado

Una delle più antiche testimonianze di Trionfo della Morte è stato dipinto nel 1330 - 35 nella Cappella di San Giovanni nella chiesa dei Domenicani a Bolzano.

In entrambe i soggetti la morte assume un significato più negativo e terrorizzante rispetto al concetto cristiano di transito verso la dimensione ultraterrena.

Gabriella Parisi

         
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