blikk info infothek forum galerie sitemap

Insediamenti preistorici e protostorici

anfang zurueck weiter ende nach oben
     

Insediamenti preistorici e protostorici

Dagli accampamenti e rifugi in grotta [Grotta dell’Ernesto, Valsugana] o riparo stagionali, legati alle campagne di caccia alla fauna di steppa alle quote medio-alte nel Paleolitico medio e superiore di popolazioni insediate nelle zone moreniche ai margini meridionali delle Prealpi, si passa sul finire dell’Età della Pietra ai primi insediamenti stabili, che nella nostra regione si fanno risalire all’epipaleolitico, circa 11.000 anni fa [v. villaggio presso il Lago di Terlago]. Nel corso di tutto il successivo Mesolitico, con il progressivo stabilizzarsi dei versanti vallivi, interessati negli ultimi millenni da continui fenomeni di franamento postglaciale, si assiste ad una colonizzazione continua delle conoidi detritiche lungo le valli principali, invase da laghi, acquitrini e paludi, con un progressivo passaggio alla caccia alla fauna di bosco alle quote medio-basse. Per lo più villaggi di conoide [v. Vela, TN] o villaggi su terrazzo [v. Garniga, TN], ma anche ripari sottoroccia [v. Riparo Gaban] sono anche quelli attorno ai quali nel successivo neolitico si avvieranno le prime forme di agricoltura.

Nel corso dell’eneolitico i villaggi a palafitta [v. Ledro] sono un elemento distintivo del paesaggio insediativo. Costituiti da capanne a struttura lignea ricoperta di paglia e carice (canne lacustri) poggianti su piattaforme in legno collegate da passerelle rimovibili e sostenute da pali confitti sul fondo di laghi o torbiere acquitrinose, godevano di diversi vantaggi: clima mitigato dal lago, facilità del trasporto del legname per fluitazione e delle provviste a mezzo di imbarcazioni, abbondanza di pesce e selvaggina, facile difendibilità.

Il castelliere [v. Ossana, Monte Ozol, Serso, TN, Matrei] rappresenta la tipologia tipica dell’insediamento dell’eneolitico recente e dell’età del ferro, dominata dalla cultura retica. Si tratta di un villaggio situato per lo più su dossi, balze o terrazzi dei fianchi vallivi, in condizioni di buona esposizione al sole, cinto da palizzata su muro o scarpata naturale e costruito con materiali, quali pietre e legno, ricavati dalla spietratura e dalla deforestazione dei terreni circostanti, attuate per ottenerne campi da coltivare o pascoli per il bestiame. La tipologia edilizia è riconducibile a edifici bassi, con base perimetrale seminterrata in pietra, struttura sovrastante e tetto in legno, tipologia che, pur con diverse varianti, rimarrà una costante dell’architettura di montagna fino ai nostri giorni.

Ambedue questi ultimi tipi di insediamento, dotati tra l’altro di recinti e ricoveri per il bestiame, indicano l’esistenza di una vita sociale e produttiva già ben articolata e sviluppata, probabilmente anche in forma comunitaria e collettiva e organizzata su diversi livelli altimetrici a seconda della stagione, come fanno ritenere l’utilizzo del territorio intorno ai villaggi e la pratica dell’alpeggio, di regola collettiva, che necessitava della realizzazione e manutenzione di sentieri e tratturi per lo spostamento stagionale delle mandrie e delle greggi.


Stefano Frenez


         
nach oben
punkt   seitenbereich schließen