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Educare all'attesa (2/95)

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Poli Luisa

Dienstag, 25. Juni 2019

Kategorie:

L2
 

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Educare all’attesa

Nel mondo di oggi dove le parole chiave sono” consumismo”, “fretta” e “tutto e subito”, dove si cercano strategie di marketing per portare il bambino a desiderare sempre qualcosa in più, qualcosa di nuovo, qualcosa che non ha, mettendoli in competizione con l’amico e scatenando sentimenti di invidia anziché emozioni sociali, ci si domanda che ruolo abbia l’attesa.

Ai bambini chiediamo di attendere, ma questa attesa è richiesta e non veramente sperimentata. Sempre più spesso, infatti, tutto ciò che ci viene richiesto, gli viene regalato senza porre troppe attenzioni ai tempi di attesa. Come si fa ad attendere se non ci viene insegnato con l’esperienza?

Il bambino abituato a venir ricoperto di oggetti prima ancora che possa desiderarli viene travolto da una profonda insoddisfazione, diventa insofferente, frustrato, se ad ogni richiesta non viene immediatamente appagato.

Come insegnarla a scuola senza che questa venga vissuta come una frustrazione?

Preparando l’ambiente!

Limitando gli oggetti.

A scuola propongo tante attività che vedono come protagonista il materiale didattico, puzzle, domino, memory, cercaparole,. Spiego agli alunni come usarlo e chiedo di fare attenzione a non rovinarlo, perché, rifarlo, costerebbe soldi alla scuola (carta, toner, ..) e tempo all’insegnante.

Un po’ alla volta il bambino impara ad attendere il proprio turno per poterlo usare e comprende il valore del materiale, che manipola, prendendosene cura.

 

 

 

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