| I castelli e i borghiDopo i secoli segnati dal passaggio dei nuovi popoli provenienti da Nord e da   Est seguiti alla fine dell’impero romano, la lunga presenza dei Longobardi   lascia tracce importanti soprattutto nella parte meridionale della regione,   dalla struttura di molti centri abitati all’organizzazione comunitaria del   territorio.
 Con il rafforzarsi del modello feudale, la distribuzione dei   castelli corrisponde con buona approssimazione a suddivisioni territoriali e   competenze politico-amministrative e giurisdizionali connesse al controllo sì   militare, ma anche economico del territorio stesso. Ai piedi o attorno al   castello, eretto spesso sul luogo o in vicinanza di un antico castelliere,   crescono e si sviluppano villaggi o borghi, o ne nascono di nuovi. Anche   conventi, ospizi, romitori e pievi costituiscono spesso il nucleo di successivi   centri abitati, attorno ai quali in molti casi si articoleranno in seguito i   sistemi dei Comuni, delle Parrocchie, dei Distretti giudiziari, dei   Capitanati.
 
 I mulini, le segherie e le fucine rendono, con la loro   presenza e densità, un’idea della distribuzione e della consistenza della   popolazione nelle varie vallate e contrade della regione, essendo a loro volta   essi stessi in molti casi nuclei originari di aggregazione di nuovi centri   abitati e frazioni, come è facile osservare da un’analisi della toponomastica   storica.
 Anche porti e traghetti lacustri e fluviali si sviluppano a volte   in aggregati e frazioni, con una loro propria vita commerciale e artigianale.
 
 Stefano Frenez
 
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