I villaggi e i masi - Le “Viles” della Val Badia
											  Se nei fondovalle maggiori, percorsi da sempre dalla viabilità storica   principale, si sviluppano storicamente i più grossi centri urbani della regione,   con funzioni prevalentemente politiche, militari, amministrative, giudiziarie e   penitenziarie ed a carattere prevalentemente accentrato, nelle vallate laterali   la differenzia-zione tipologica degli abitati è decisamente più marcata e più   strettamente legata alle caratteristiche ambientali, alle attività economiche,   alle stesse origini e ai costumi degli abitanti. Verificando l’intorno   ambientale degli insediamenti storici, si nota che per ognuno di loro risultano   rispettate le condizioni primarie indispensabili: sottosuolo solido adatto   all’edificazione, sufficiente sicurezza rispetto agli elementi naturali,   presenza di terreni fertili e irrigabili, facilità delle   comunicazioni. 
                                                   
											    Le principali tipologie di insediamento, che nel corso dei   secoli si vengono affermando sul nostro territorio attraverso l’intersecarsi di   diverse culture e di diversi sistemi politico-amministrativi sono essenzialmente   tre, delle quali la seconda si può vedere anche come una particolare   articolazione della prima, e si riferiscono ai nuclei originari dei centri   stessi: accentrato, lineare, sparso. 
   
											    Gli insediamenti accentrati di   tradizione retica e, in seguito, anche romana, sono i più antichi e, come   origine remota, si possono fare risalire ai primi villaggi di conoide e ai   villaggi su palafitta. Talvolta raccolti sul luogo di un antico castelliere o ai   piedi di un castello medievale, nei fondovalle principali o nelle valli   laterali, devono per lo più la loro collocazione e la conseguente struttura,   come in generale gli insediamenti in area montana, al loro intorno ambientale ed   alle caratteristiche idro-geo-morfologiche del luogo. Scopriamo così   insediamenti su conoide, tipici delle grandi valli dell’Inn, della Drau/Drava,   dell’Etsch/Adige, dell’Eisack/ Isarco, della Rienz/Rienza, del Brenta, del Sarca,   del Chiese, nell’alta valle del Noce e dell’Avisio, ma anche di cresta, di   sella, di altura, di lago. 
   
											    Gli insediamenti lineari, sorti per lo più   lungo vie di comunicazione, possono essere lungo strada o lungo fiume ma anche   su terrazzo, come nella stessa valle dell’Etsch/Adige, in quelle del Noce e   dell’Avisio, nelle Giudicarie. 
   
											    Gli insediamenti sparsi sono più diffusi   alle quote medio-alte su pendio e su altopiano e sono riconducibili in generale   alle colonizzazioni di genti germaniche nel corso del medioevo, legate ad   attività di tipo silvo-pastorale. Dal sistema originario a masi sparsi si   sviluppano nuclei insediativi a frazione, che nel tempo evolvono in centro   abitato a carattere sparso, con funzioni collettive (chiesa, Comune, ecc.) di   solito nella frazione principale. 
   
											    Con l’estendersi della colonizzazione   dei versanti montani successiva al diffondersi degli insediamenti sulle conoidi   alluvionali delle valli laterali, sempre nuove fasce altimetriche furono   progressivamente sottratte al bosco. Oltre all’espandersi verso valle delle aree   alle quote superiori destinate al pascolo estivo e verso monte di quelle messe a   coltura intorno agli insediamenti, anche la fascia intermedia, dove venne in   gran parte mantenuto il bosco con funzioni di protezione da valanghe e frane e   di “ponte” ecologico tra i diversi ambienti, venne nel tempo parzialmente   colonizzata, soprattutto sui terrazzi naturali e nelle zone di minore pendenza,   ma anche grazie alla creazione di terrazzamenti artificiali, sostenuti da   robusti muri a secco. 
   
  È il caso delle “Viles” della Val Badia, piccoli   insediamenti a nucleo documentabili fin dalla metà dell’11. secolo che,   differenziandosi dal modello a masi sparsi dominante nel Sudtirolo storico di   lingua tedesca, portano la colonizzazione stabile fino ai confini altimetrici   della pratica agricola, tra i 1.200 e i 1.700 metri s.l.m.. Intorno alla   frazione, oltre gli appezzamenti agricoli fortemente parcellizzati, le proprietà   comuni dei pascoli e dei boschi.  
                                               
											   
Stefano Frenez |