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										  | Il “Pacchetto”Nel 1969, il partito Südtiroler Volkspartei (SVP)   accettò il "Pacchetto" a stretta maggioranza. Si trattava di una raccolta di   concessioni fatte dall’Italia per l’estensione dell’insufficiente autonomia   altoatesina concessa con lo Statuto d’Autonomia del 1948.
 Nel 1972 entrò   in vigore il Secondo Statuto d'Autonomia. Esso portò molte novità per la tutela   della minoranza tedesca e ladina, come per es. la suddivisione delle competenze   della Provincia di Bolzano e di Trento, l’equiparazione delle due lingue   ufficiali, italiano e tedesco, l’attribuzione dei posti pubblici secondo la   “proporzionale etnica” e lo stanziamento di importanti fondi alle   province.
 
 Nei decenni successivi, diverse competenze, che solitamente   rientrano nella sfera dello Stato, vennero gradualmente trasferite all’Alto   Adige, come ad esempio l’edilizia abitativa agevolata, il settore stradale, il   turismo, l’industria alberghiera, l'agricoltura e la silvicoltura, caccia e   pesca, scuole materne, costruzione di scuole, assistenza pubblica e servizi   sociali ecc.
 
 Il Pacchetto teneva conto anche dei Ladini, che invece nello   Statuto d’Autonomia del 1948 non erano menzionati.
 In Alto Adige è garantito   il diritto all’insegnamento nella lingua madre, che comprende tutti e tre i   gruppi linguistici (tedesco, italiano, ladino). Anche il bilinguismo è un   fattore di grande importanza.
 
 La cosiddetta proporzionale etnica riguarda   l’attribuzione dei posti pubblici ai membri dei tre gruppi linguistici sulla   base della loro rappresentanza numerica. Il presupposto è un’adeguata conoscenza   della lingua italiana e tedesca, certificata con l’esame di bilinguismo, mentre   per i ladini è previsto il trilinguismo, con relativo esame di   trilinguismo.
 
 Mag. Anton Prock
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					|  | Letzte Änderung: 29.03.2012 © Pädagogisches Institut für die deutsche Sprachgruppe - Bozen. 2000 -
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