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Vie di comunicazione e mezzi di trasporto storici

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Il gruppo di pellegrini era già abbastanza esausto: progredire su un sentiero stretto, che saliva il ripido versante richiedeva un grosso sforzo fisico ed era pericoloso. Pioveva già ininterrottamente da ore e in fondo alla valle frusciava l’Isarco, minaccioso come nelle fauci dell’inferno. Presto sarebbe stato buio e dall’alba avevano percorso soltanto circa 20 chilometri. Sull’altura si scorgeva l’ospizio, dove li aspettava un letto di paglia e una zuppa calda. Proprio ieri, una roccia si era staccata e aveva gettato un cavallo nella gola. I pellegrini tremanti dal freddo pregavano a voce bassa, implorando S. Giacomo, il patrono dei pellegrini, di aiutarli, con sguardo pauroso rivolto verso l’ospizio. Presto giunsero alla meta.


Le Alpi rappresentano un ostacolo naturale per il traffico tra l’Europa centrale e meridionale. Le grandi valli – Inntal, Alta Val d’Isarco, Val d'Isarco e Val d'Adige – permettono di raggiungere il Passo del Brennero (1371 m) e il Passo Resia (1510 m).

In origine esistevano solo sentieri percorribili a piedi, quindi stretti sentieri per bestie da soma (cavalli), successivamente sentieri carrabili (per carretti, carri e carrozze). Sentieri pedonali passavano molto spesso in alto e non nel fondovalle.

Con l’espansione dell’Impero Romano venne anche sviluppata una rete di strade su cui trasportare rapidamente merci e soprattutto soldati da un luogo all’altro.


Hl. Jakobus der Ältere  (Foto A. Prock)
S. Giacomo il vecchio  (Foto A. Prock)

I reggenti, che si recavano a Roma dal Papa per essere incoronati imperatori, sceglievano prevalentemente la via che attraversava il Tirolo. Dal 754 (Pipino) al 1452 (Imperatore Federico III) vengono effettuati 74 viaggi in Italia, di cui 66 passando per il Brennero. Per questo motivo, questa via ottenne anche la definizione “via degli imperatori”.

Nel primo Medioevo le strade esistenti servivano principalmente come collegamenti per eserciti, messaggeri e pellegrini. Soprattutto le crociate fecero aumentare il commercio con i mercati orientali, dove il porto di Venezia divenne un importante punto di trasbordo. Così, a partire dal XII° secolo, il traffico commerciale aumentò e le strade medievali seguirono per la maggior parte i percorsi delle strade romane. 

Oltre a commercianti, commessi viaggiatori, nobili e inviati, soprattutto giullari, studiosi, studenti, artigiani e artisti, nonché grandi folle di pellegrini attraversavano il Tirolo. Per il loro rifornimento lungo i percorsi principali erano presenti ospizi, ospedali, nonché locande.

Oltre le due vie principali che passano per il Passo del Brennero o il Passo Resia, in direzione sud-nord e viceversa, dopo il passaggio del Tirolo agli Asburgo nel 1363, il collegamento est-ovest acquisì maggiore importanza. A quell’epoca, i tratti della Val Pusteria per giungere in Carinizia e quelli sul Arlbergpass per arrivare in Austria Anteriore vennero migliorati.


Schiffszug auf dem Inn – Abb. in Neubeuern (Foto A. Prock)
Navi sull’Inn – immagine a Neubeuern (Foto A. Prock)

Anche i fiumi Inn e Adige erano importanti vie di comunicazione. Il capolinea occidentale della navigazione dell’Inn era Hall. L’Adige era navigabile a partire da Bronzolo. Controcorrente le navi venivano trainate da cavalli che camminavano sulla riva. Con la costruzione della ferrovia negli anni attorno al 1860, la navigazione fluviale volse al suo termine.

L’Imperatore Massimiliano instaurò i primi collegamenti cuscinetto, che portavano da Innsbruck ai Paesi Bassi e attraversando il Passo Resia, il Passo dell’Ombraglio e la Valtellina dopo Milano. Importante fu per lui la rapidità del recapito dei messaggi. Il traffico di persone venne introdotto soltanto all'inizio del IIXX° secolo.

Nell’età moderna, diversi eventi politici - Riforma, rivolte dei contadini e Guerra dei Trent’anni – influenzarono spesso negativamente il traffico in Tirolo. Anche l’antiquato sistema doganale e daziario noceva al Tirolo. Soprattutto Maria Teresa e suo figlio l’Imperatore Giuseppe II si impegnarono molto per la costruzione di nuove strade e riuscirono così a stimolare il traffico di transito. Fu proprio a causa dell’aumento del traffico di persone con la posta e delle carrozze postali necessariamente più grandi, che le strade vennero allargata e migliorate.

Europabrücke (Foto A. Prock)
Ponte Europa  (Foto A. Prock)

Nel IIXX° secolo i viaggi di studio e istruzione furono sempre più numerosi. Al contempo fu suscitato l’interesse per la natura intatta delle Alpi. Lentamente si sviluppò il turismo e furono soprattutto gli Inglesi a mostrare grande interesse per il mondo alpino.

Nel IXX° secolo ovunque nella monarchia nacquero nuove strade e l’accesso ai porti sull’Adria (Trieste e Venezia) fu facilitato. Soltanto con la costruzione della ferrovia negli anni attorno al 1860 fu reso possibile il trasporto di massa per merci e persone - fu l'alba di una nuova era. In Tirolo furono costruite numerose ferrovie: quella dell’Inntal, l’Arlbergbahn, la ferrovia del Brennero e la ferrovia che portava a Verona.

Il XX° secolo è il secolo dell’automobile. Importante fu in tale contesto il fattore temporale – persone e merci dovevano essere trasportati da un luogo all’altro nel minor tempo possibile. Così nacquero nuove strade con tunnel, gallerie, ponti, cavalcavia e sottopassaggi. La via che si espanse principalmente fu quella che attraversava l'Unterinntal e attraversava il Passo del Brennero.

Il culmine fu sicuramente la costruzione delle autostrade negli anni 1960-1970. Il fiore all’occhiello è sicuramente il Ponte Europa. Negli ultimi decenni, il trasporto merci con autocarri è aumentato sensibilmente, ma è anche cresciuto il traffico vacanziero con l’automobile. Il passaggio del Brennero rimane l’unico collegamento rapido tra nord e sud, altri grandi progetti non sono stati finora realizzati.

         
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