Oscar è un bambino di dieci anni malato di leucemia, costretto a rimanere in ospedale perchè in fase terminale. Fortunatamente conosce un'infermiera, chiamata da lui nonna Rosa, che lo assiste nei suoi ultimi dieci giorni di vita. Oscar è spaventato dalle conseguenze della malattia e per questo l'infermiera gli propone un gioco: fingere che ogni giorno corrisponda a dieci anni di vita e scrivere una lettera a Dio ogni mattina, in modo da descrivere tutte le tappe che lui ritiene più importanti.
(Oscar: )«E perché dovrei scrivere a Dio?».
(Nonna Rosa: ) «Ti sentiresti meno solo.».
«Meno solo con qualcuno che non esiste?».
«Fallo esistere.».
Si è chinata verso di me..
«Ogni volta che crederai in lui, esisterà un po’ di più.
Se persisti, esisterà completamente..
Allora, ti farà del bene.».
«Che cosa posso scrivergli?».
«Confidagli i tuoi pensieri.
I pensieri che non dici sono pensieri che pesano, che si incrostano, che ti opprimono, che ti immobilizzano, che prendono il posto delle idee nuove e che ti infettano.
Diventerai una discarica di vecchi pensieri che puzzano, se non parli.»